Durante lo scorso mese di febbraio 2015, presso l’Università Bocconi di Milano è stato presentato uno studio relativo alla biodinamica. Tale studio è stato condotto all’Istituto Elvetico Fibl e la sua presentazione è stata inserita nell’ambito del convegno “Oltre l’Expo: alleanze per nutrire il pianeta”.
Fulcro dello studio è il concetto che l’Agricoltura Biodinamica, oltre a rappresentare una fonte per cibo sano e si alta qualità, è anche un ottimo investimento contro il dissesto idrogeologico, piaga che da tempo affligge il nostro Paese.
Per arrivare ai risultati, i ricercatori dell’Istituto Elvetico Fibl hanno analizzato l’impatto a lungo termine di differenti metodi di coltivazione, monitorando per ben 21 anni terreni coltivati con modo convenzionale, lotta integrata, campi biologici e campi biodinamici.
I dati hanno evidenziato come l’agricoltura biodinamica offra maggiori benefici sia dal punto di vista nutrizionale che da quello ambientale. Il metodo biodinamico rende i terreni più fertili, salvaguardando la biodiversità e gli ecosistemi rurali.
Ma è specialmente il confronto con l’agricoltura convenzionale che rende ancor più visibili i vantaggi della biodinamica: nei campi coltivati con metodo biodinamico il rischio erosione e desertificazione diminuisce addirittura del 60%.
Tali risultati evidenziano come l’agricoltura biodinamica apra le porte verso un futuro sostenibile. Per sfamare la popolazione mondiale ci sarà preso la necessità di terreni e colture in grado di resistere ai grandi cambiamenti climatici, in grado di fornire cibo senza impoverire i terreni. I campi coltivati con metodo biodinamico hanno un numero maggiore di microrganismi e specie viventi in grado di adattarsi alle variazioni di temperatura in maniera più veloce ed efficiente.
Leave a Reply